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DORA Regolamento UE: cosa impone e quali sono i rischi per chi non si adegua

La digitalizzazione nel settore finanziario ha reso le infrastrutture tecnologiche un asset strategico, ma anche un punto critico di vulnerabilità. Il DORA – Digital Operational Resilience Act è il nuovo regolamento dell’Unione Europea che impone standard comuni di resilienza operativa digitale per tutte le entità finanziarie. L’obiettivo è semplice quanto ambizioso: garantire che ogni organizzazione sia in grado di resistere, rispondere e riprendersi da incidenti informatici, riducendo i rischi sistemici.

Tuttavia, per molte aziende e istituzioni finanziarie, il DORA non è ancora percepita come una priorità. In questo articolo analizzeremo il regolamento, i suoi obblighi, le tempistiche, e soprattutto i rischi concreti per chi non si adegua in tempo.

Cos’è il DORA e cosa cambia

Il Digital Operational Resilience Act (DORA) è un regolamento UE entrato in vigore nel 2023, con applicazione prevista a partire dal 17 gennaio 2025. Si applica a oltre 22 categorie di soggetti finanziari, tra cui banche, assicurazioni, società di investimento, fintech, fornitori di servizi ICT critici e altri player regolamentati.

DORA è parte integrante della Digital Finance Strategy dell’Unione Europea, e ha un ruolo cruciale nel rafforzare la sicurezza dell’intero ecosistema finanziario europeo. A differenza delle direttive, essendo un regolamento è immediatamente vincolante in tutti gli Stati membri.

Chi deve adeguarsi al Regolamento UE DORA e perché è fondamentale

DORA non si limita a colpire solo le grandi banche: è una normativa trasversale che coinvolge un’ampia gamma di soggetti. Ecco chi rientra negli obblighi e perché è importante agire per tempo.

Soggetti interessati

Il DORA si applica a una lunga lista di entità, tra cui:

  • Banche e istituti di credito
  • Compagnie assicurative
  • Società fintech
  • Gestori di portafogli
  • Payment provider
  • Società di consulenza finanziaria
  • Fornitori terzi di servizi ICT (inclusi cloud ed edge computing)

Perché è urgente agire

Le aziende che non iniziano subito il percorso di adeguamento rischiano gravi impatti operativi, reputazionali e legali. Il regolamento impone requisiti dettagliati, che richiedono tempi tecnici e organizzativi per essere implementati, come:

  • Audit sui sistemi ICT
  • Piani di continuità operativa
  • Reporting degli incidenti informatici
  • Valutazione e monitoraggio dei fornitori terzi

I 5 pilastri della resilienza operativa digitale secondo DORA

Per comprendere come muoversi concretamente, è utile analizzare le cinque aree chiave su cui si articola il DORA. Questi pilastri rappresentano la base del nuovo approccio alla resilienza digitale nel settore finanziario.

1. Gestione del rischio ICT

Ogni azienda dovrà mappare i propri asset digitali e identificare i rischi informatici. Dovranno essere introdotti processi strutturati di prevenzione, rilevamento e risposta agli incidenti.

2. Incident reporting

In caso di incidente, le entità dovranno rispettare tempistiche stringenti per la comunicazione alle autorità competenti, secondo un modello standardizzato europeo.

3. Test di resilienza operativa digitale

Le aziende saranno obbligate a condurre test regolari (come penetration test avanzati) per verificare la capacità dei propri sistemi di resistere a eventi critici.

4. Gestione dei fornitori ICT

Fornitori cloud, edge e altri operatori ICT critici dovranno essere monitorati costantemente. Saranno richiesti contratti dettagliati e processi di controllo conformi.

5. Condivisione delle informazioni

Il DORA promuove la cooperazione tra operatori per condividere minacce e vulnerabilità informatiche emergenti. Un approccio collaborativo alla sicurezza.

Tempistiche e scadenze da non ignorare per l’applicazione del DORA

Molte organizzazioni sottovalutano i tempi di implementazione, ma il conto alla rovescia è già iniziato. Ecco le scadenze chiave da tenere in considerazione per essere in regola.

Il regolamento DORA è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE a gennaio 2023 e diventerà pienamente applicabile dal 17 gennaio 2025.

Sembra ancora lontano? Non lo è.

Le attività richieste da DORA — come mappatura dei fornitori, analisi dei rischi, revisione contrattuale, test ICT e reporting strutturato — richiedono mesi di lavoro e coinvolgono molteplici funzioni aziendali (ICT, compliance, legale, risk management).

I rischi per chi non si adegua

Ignorare DORA non significa solo violare una norma: vuol dire esporsi a conseguenze economiche, operative e reputazionali che possono compromettere l’intera struttura aziendale.

La mancata compliance al DORA non è solo una questione regolamentare, ma un potenziale danno strategico:

• Sanzioni amministrative e pecuniarie, definite dalle autorità nazionali
• Perdita della reputazione in caso di incidenti ICT non gestiti correttamente
• Limitazioni operative, fino al ritiro di autorizzazioni o restrizioni di attività
• Esclusione da gare e progetti europei per soggetti non conformi

Il Regolamento UE DORA come opportunità di trasformazione

Il DORA può e deve essere letta anche come leva di trasformazione positiva. Per le organizzazioni proattive, è un’occasione per innovare, consolidare e rafforzare il proprio posizionamento.

Al di là degli obblighi, DORA è anche un’occasione concreta per:

• Rinforzare la fiducia di clienti e partner
• Migliorare la maturità digitale interna
• Differenziarsi nel mercato come organizzazione affidabile e sicura

Le aziende che si muovono per tempo potranno convertire un vincolo normativo in un vantaggio competitivo.

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