
L’Unione Europea si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia della regolamentazione tecnologica. Il 13 marzo 2024, il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’EU AI Act, il primo regolamento organico e completo sull’intelligenza artificiale (IA) a livello globale.
Questa mossa pionieristica, che vede le prime disposizioni entrare in vigore già nel 2025, segna un cambio di passo significativo, introducendo un Framework normativo basato sul rischio con l’obiettivo primario di promuovere uno sviluppo etico, sicuro e trasparente dei sistemi di IA.
Un modello basato sul rischio: le quattro categorie del regolamento
Il cuore del provvedimento è un approccio basato sul rischio, che suddivide i sistemi di intelligenza artificiale in quattro livelli, ciascuno associato a obblighi normativi differenti.
Rischio Inaccettabile: il divieto assoluto
Il regolamento vieta completamente i sistemi IA considerati una minaccia diretta per i diritti fondamentali o la sicurezza dei cittadini. Tra questi rientrano sistemi di “social scoring” governativi o algoritmi che manipolano in modo subdolo il comportamento umano. Questi sistemi dovranno essere dismessi entro il 2025.
Alto Rischio: focus sul settore finanziario
Questa categoria riguarda principalmente settori critici come la sanità, le infrastrutture essenziali e, soprattutto, il settore finanziario. I sistemi IA classificati ad alto rischio includono applicazioni per la valutazione del merito creditizio, la selezione del personale e i robo-advisor. Le imprese dovranno rispettare rigide norme che prevedono una documentazione dettagliata, supervisione umana costante, auditabilità e tracciabilità dei processi. Questi requisiti entreranno in piena applicazione tra il 2026 e il 2027.
Rischio Limitato: trasparenza obbligatoria
I sistemi a rischio limitato, come chatbot o software di riconoscimento immagini di base, non saranno vietati ma dovranno rispettare specifici obblighi di trasparenza, garantendo che gli utenti sappiano di interagire con un’intelligenza artificiale.
Rischio Minimo: spazio all’innovazione
La maggior parte delle applicazioni IA attualmente in uso rientra in questa categoria a basso rischio, esente da vincoli normativi stringenti. Questo favorisce la sperimentazione e l’innovazione, sempre nel rispetto della sicurezza e dei diritti fondamentali.
Tempistiche: un’adozione graduale ma necessaria

L’EU AI Act prevede un’applicazione progressiva per dare alle aziende e agli istituti il tempo necessario per adeguarsi:
- Nel 2025 entra in vigore il divieto dei sistemi a rischio inaccettabile.
- Tra il 2026 e il 2027 si attivano gli obblighi per le applicazioni ad alto rischio, soprattutto nel settore finanziario.
- Nel 2028 si estendono le disposizioni alle categorie a rischio limitato e minimo, con particolare attenzione alla trasparenza.
Impatti strategici sul settore finanziario
Il settore finanziario è tra i più esposti all’impatto delle nuove disposizioni dell’EU AI Act, sia per la centralità dell’automazione nei processi decisionali sia per l’elevato livello di responsabilità verso clienti, regolatori e stakeholder. L’introduzione di requisiti stringenti su trasparenza, tracciabilità e controllo dei sistemi di intelligenza artificiale impone una profonda revisione delle architetture tecnologiche e delle pratiche di governance. Le aziende che operano in ambito bancario, assicurativo e fintech si trovano di fronte a un cambiamento strutturale che richiede non solo adeguamento normativo, ma anche una riflessione strategica sul ruolo dell’IA nei modelli di business.
La fine degli algoritmi opachi
L’era degli algoritmi “Black box” sta per terminare. Le soluzioni IA dovranno essere “explainable”: le loro decisioni dovranno essere comprensibili, giustificabili e verificabili anche da soggetti non tecnici. Questo riguarda ogni processo automatizzato che incide su prestiti, investimenti o consulenze finanziarie.
Valutazioni del rischio più approfondite e strutturate
Gli strumenti IA utilizzati per la valutazione del merito creditizio, la gestione patrimoniale e l’analisi dei rischi operativi e di mercato dovranno garantire equità, trasparenza e non discriminazione. Tecniche di Explainable AI e sistemi di logging robusti diventeranno elementi imprescindibili.
Rafforzamento di governance e compliance
Le imprese finanziarie dovranno implementare o aggiornare i propri quadri di governance e compliance, introducendo sistemi di controllo specifici per l’IA, ruoli dedicati alla gestione etica dell’intelligenza artificiale, comitati di supervisione e processi di monitoraggio continui, al fine di assicurare la conformità normativa e l’efficienza operativa.
Un nuovo paradigma tra innovazione e regolamentazione
L’EU AI Act non vuole frenare l’innovazione, ma indirizzarla verso una crescita responsabile e sostenibile. Le aziende che sapranno integrare la compliance normativa con un approccio innovativo all’intelligenza artificiale avranno un vantaggio competitivo significativo, rafforzando la fiducia di clienti, investitori e autorità di controllo.
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